TransitTriest | 2006
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![]() ![]() Installationsansichten Molo Audace Triest 2006 |
TransitTriest
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TransitTriest
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Idee
und Konzept Ein Projekt
im Rahmen von „Triest-Wien: eine Annäherung. Ich hab
das Meer gesehen!" Dank
an |
Ideazione
e concetto Un progetto
nell'ambito della mostra "Trieste-Vienna: un' affinità.
Io ho visto il mare!" Grazie |
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Herr Kruse von der Gestapo ist beim Hof reingekommen, in die Wohnung gegangen, begleitet von der Gendarmerie des Ortes, und hat erklärt: Alles was wir besitzen, gehöre dem Deutschen Reich. Und dann haben sie einen Akt ausgestellt und mein Vater musste zum Gendarmeriepostenkommando mitkommen um zu unterschreiben. Das Geschäft haben sie versiegelt. Das war einige Tage nach dem „Anschluss“. Die ersten Tage haben sie eine Wache vor die Tür gestellt, Leute vom Ort, damit keiner zu uns einkaufen geht. Il sig. Kraus della Gestapo è arrivato dal cortile, è entrato nell'appartamento accompagnato dalla gendarmeria del posto ed ha dichiarato: Tutto ciò che possediamo appartiene all'Impero Germanico. E poi hanno tirato fuori un documento e mio padre ha dovuto andare con loro al comando centrale della gendarmeria per firmare. Hanno messo i sigilli al negozio. Ciò alcuni giorni dopo la "comunicazione". I primi giorni avevano piazzato una guardia davanti alla porta, una persona del posto, per evitare che qualcuno facesse la speda a noi.
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Wir haben uns nicht streng an die Vorschriften gehalten. Wenn die Mutter uns einen Schinken zum Nachtmahl gekauft hat, hat sie ihn mit dem Papier auf einen Teller gegeben, damit der Schinken nicht den Teller berührt. Wir haben zwei verschiedene Geschirre gehabt, für milchig und für fleischig, es war aber nicht so streng. Niemand war orthodox, aber die Feiertage wurden eingehalten. Non
ci eravamo attenuti totalmente alle regole imposteci. Quando la
mamma comperava del prosciutto per cena, ce lo serviva su un foglio
di carta oleata in modo che il prosciutto non toccasse il piatto.
Avevamo due diversi servizi di piatti e di posate, per gli alimenti
a base di latte e per quelli a base di carne, ma non era proprio
sempre così. Nessuno era veramente osservante anche se i
giorni di festa venivano rispettati. |
Als
die Nazis kamen, war das ein schrecklicher Schock für mich,
denn ich wusste bis dahin nicht, dass ich anders war. Die Kinder
aber haben trotzdem mit mir gespielt. In der Volksschule war ich
die einzige Jüdin. In der dritten Klasse war ich einen Kopf
größer als die anderen Kinder, blond und gesund, rote
Backen. Als wir nach der Machtübernahme der Nationalsozialisten
einen neuen Lehrer bekamen, einen Deutschen, der die Kinder noch
nicht kannte, stellte er mich vor der Klasse als Beispiel für
die „arische Rasse“ hin. Natürlich hat man ihn
dann aufgeklärt. Er hat eine Wut gehabt, und in der Pause haben
alle Kinder – ich in der Mitte – das „Horst-Wessel-Lied“
singen müssen und „Wenn das Judenblut vom Messer spritzt,
geht es uns noch mal so gut“. Da hat der Direktor von der
Schule, ein guter Freund meines Vaters, gesagt, er soll mich aus
der Schule nehmen. Quando
arrivarono i nazisti per me fu uno schock, perchè io fin
a qual momento non sapevo di essere un diverso.I bambini giocavano
senza problemi con me. A scuola io ero l'unico ebreo. In terza io
ero una spanna più alto degli altri, biondo e sano, con le
guance rosse. Dopo la presa del potere da parte dei nazionalsocialisti
era arrivato un nuovo insegnante, un tedesco che non conosceva ancora
i bambini; venni da lui presentato davanti alla classe come esempio
della razza ariana. Naturalmente glielo spiegarono dopo. Si arrabbiò
terribilmente e durante la ricreazione tutti i bambini, con io nel
mezzo, dovettero cantare la canzone di "Horst-Wessel"
e poi "a noi va benissimo quando il sangue ebreo sprizza dal
coltello". A quel punto il direttore, un buon amico di mio
padre, gli disse che era meglio togliermi dalla scuola. Così
avevo perso quasi due anni di scuola. Dopo la sospensione dalla
scuola di Güssing, avevo chiaramente capito di che cosa si
trattava. In seguito mi ero trovato sempre più isolato e
noi in famiglia non ci eravamo più fidati ad uscire, ne i
miei genitori e neanche io. |
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Die Schwester meiner Mutter, die unverheiratet war, ist uns nach Triest verabschieden gekommen. Meine Eltern haben zu ihr gesagt: „Pack dich zusammen und komm mit uns.“ Sie hat gesagt: „Warum, ich bin allein, was kann mir schon passieren“ und sie ist in Jugoslawien geblieben. Sie und ihr Bruder haben den Holocaust nicht überlebt, sie sind beide umgebracht worden. La
sorella di mia mamma, che non era sposata, era venuta per portarci
a Trieste. I miei genitori le avevano detto: "Fai anche tu
le valige e vieni con noi". Lei aveva detto: " Perchè?
Io sono sola, cosa mi può succedere?" ed era rimasta
in Yugoslavia". Lei e suo fratello non erano sopravvissuti
all'Olocausto, erano stati entrambi uccisi. |
Wir sind also nach Italien gefahren, ohne genau zu wissen, wie es weiter gehen soll. Es war fast unmöglich ein Visum zu bekommen. Mein Vater hatte eine Zeitlang auch die Hoffnung, dass er vielleicht von seiner Schifffahrtsgesellschaft einen Posten in Südamerika bekommt, was aber nicht möglich war. Es gelang uns dann aber doch, Besuchervisa für Argentinien bekommen. Am Anfang war schon die Ausreise nach Italien zu kommen eine große Erleichterung. Manche Leute werfen die italienischen Faschisten mit den Nazis in einem Topf, aber wenn man von nazistischen Österreich gekommen ist, war Italien wie ein Paradies – niemand hat sich um Politik gekümmert, keiner wusste, wo oder wer die Juden sind. Das war noch vor dem Krieg; nachher ist es anders geworden, dessen bin ich mir vollkommen bewusst. Avevamo quindi viaggiato verso l'Italia senza sapere veramente che cosa sarebbe successo. Mio padre ebbe per un certo periodo di tempo la speranza di poter ottenere un posto in una nave per il Sudamerica, vista la sua posizione nella compagnia di navigazione, ma ciò sembrava possibile. In seguito eravamo tuttavia riusciti ad ottenere un visto turistico per l' Argentina. Il viaggio in l'Italia era stato all'inizio un grande sollievo. Alcune persono avevano paragonato i nazisti ai fascisti italiani, ma per chi veniva dall' Austria, l'Italia era come il Paradiso, nessuno si occupava di politica, nessuno sapeva chi era ebreo o dove egli era. Ciò succedeva ancora prima della guerra, dopo le cose andarono in modo diverso, di ciò ne fui perfettamente cosciente.
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Am 6. Juli habe ich dann ein Zertifikat für Palästina bekommen und bin mit dem Zug allein nach Triest gefahren. Auf der Fahrt, die natürlich sehr aufregend war, weil man nicht wissen konnte, was an der Grenze geschehen wird, war ich in einem Coupé mit einer sehr netten deutschen Familie, die natürlich, nachdem auf meinem Koffer groß „Palästina“ gestanden ist, gewusst haben, wer ich bin. Die haben mir unglaublich geholfen. Nach dem, wie man uns in Österreich behandelt hat, war ich ganz erstaunt, dass es solche Leute noch gibt. Il 6 Luglio avevo ottenuto un visto per la Palestina ed ero andato in treno a Trieste. Durante il viaggio, che naturalmente era stato molto teso, perchè nessuno poteva sapere che cosa sarebbe successo al confine, io mi trovavo a bordo di una Coupè con una gentile famiglia tedesa, che era al corrente di chi io ero, dopo aver visto la scritta "Palestina" sulla mia valigia. Mi avevano incredibilmente aiutato. Io ero molto sorpreso che potessero esistere delle persone così, soprattutto dopo aver sperimentato il modo in cui ero stato trattato in Austria. |
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Der Onkel hat uns dann eine Passage verschafft, keine Ahnung, wie er das geregelt hat mit dem Bezahlen. Das Visum hat uns ein anderer Angestellter der Schifffahrtsgesellschaft verschafft, ein Herr Visula, der hat irgendwie Verbindungen zur Gestapo gehabt. Dann hat uns die Polizei bis an die italienische Grenze begleitet, und wir sind dann weiter nach Triest. Dort haben wir auf das Schiff warten müssen, drei oder vier Wochen. Der Visula ist bis Triest mit uns gekommen, der hat alles organisiert. Wie wir über der österreichischen Grenze waren, kann ich mich genau erinnern, dass er gesagt hat: „So, jetzt samma drüber.“ Ich kann mich noch erinnern, als wenn es gestern gewesen wäre. Es war eine große Gruppe von Auswanderern, auch Burgenländer waren dabei. Mit der Überfahrt war es so: Plötzlich nach all dem, was wir mitgemacht haben, kommen wir in ein Schiff erste Klasse, ein Luxus, ein Traum, drei Wochen. Die Überfahrt, das war ein Traum, und nach drei Wochen kommen wir vom Schiff herunter ins Nichts. Ich weiß nicht, ob man sich das vorstellen kann. Nach der Frage, wie komme ich raus, war jetzt die einzige Sorge, was esse ich morgen. Wo arbeite ich? Bekomme ich Arbeit? Ein jüdischer Hilfsverein hat uns in einer Pension untergebracht. Da haben zwei Familien in einem Zimmer geschlafen. Vom Luxusschiff runter in einen Raum. Il nostro zio ci aveva trovato un posto sulla nave, non avevo idea di come la cosa era stata gestita dal punto di vista economico. Il visto ce lo aveva invece procurato un'altro impegato della compagnia di navigazione, un certo signor Visula che aveva una qualche sorta di contatto con la Gestapo. Dopodichè la polizia ci aveva scortato fino al confine con l' Italia e poi avevamo continuato verso Trieste. La avevamo dovuto aspettare la nave, tre o quattro settimane. Il sig. Visula, che aveva organizzato il tutto, era venuto con noi fino a Trieste. Mi ricordo molto bene che disse, dopo aver passato il confine austriaco: "quindi, adesso siamo dall' altra parte". me lo ricordo ancora come se fosse ieri. Eravamo un grosso gruppo di emigranti, anche persone del Burgenland. Per quanto riguarda la traversata la cosa andò così: dopo tutto quello che avevamo passato, ci eravamo imbarcati in una nave di prima classe, un lusso, un sogno, 3 settimane. La traversata, quello era proprio un sogno, e dopo tre settimane eravamo sbarcati nel nulla. No so se ci si poteva immaginare una cosa simile. Dopo la domanda - come faccio a venirne fuori? -l'unica preoccupazione era diventata - cosa mangio domani? - dove lavoro? troverò un lavoro? Una associazione ebrea ci aveva trovato un posto in una pensione. Due famiglie dormivano in una sola stanza. Da una nave di lusso ad una stanza. |
Es hat eine Menge Österreicher auf dem Schiff gegeben, hauptsächlich Wiener, ein Anwalt, Geschäftsleute, alles junge Leute, meistens junge Ehepaare. Die Fahrt ging über Bahia, Rio, Montevideo nach Buenos Aires. Es war ganz interessant, was auf dem Schiff passiert ist. Wir haben uns alle keine Sorgen gemacht, wir waren ja nicht die einzigen Emigranten. Wir waren nur froh, aus dieser Hölle weg zu sein. Auf dem Schiff wurde getanzt, da hat es Feste gegeben und wir haben uns alle unterhalten. Diese jungen Ehepaare – ich war damals noch ein halbes Kind, achtzehn Jahre und nicht so selbstständig –, aber diese jungen Ehepaare haben getanzt und hatten Abendkleider mitgebracht aus Wien, es waren alle gut situierte Ehepaare. Die haben sich nicht viele Sorgen gemacht und ich auch nicht. Ich hatte keine Ahnung, was mich in Argentinien erwartet, meine Eltern auch nicht. Sulla
nave c'erano molte di persone, soprattutto viennesi, un avvocato,
commercianti, tutta gente giovane, la maggior parte giovani coppie.
Il viaggio fece tappa a Bahia, Rio, Montevideo ed infine approdammo
a Buenos Aires. Era interessante osservare ciò che successe
sulla nave. Noi non eravamo preoccupati, non eravamo gli unici immigranti.
Eravamo solo felici di essere lontani dalle follie che avevamo vissuto.
Sulla nave si ballava, si tenevano feste ed era piacevole intrattenersi
con gli altri passeggeri.Queste giovani coppie - io al tempo non
ero ancora proprio un adulto, avevo 18 anni ed non ero molto indipendente
- ma queste giovani coppie danzavano e si erano portate da Vienna
abiti da sera, erano tutte persone apparteneti al ceto abbiente.
Non erano molto preoccupate, ed io neanche. Non potevo immaginarmi
cosa avrei trovato in Argentina, ed i miei genitori neanche. |
Von
Triest sind wir per Schiff nach Haifa. Die Reise wurde von der Gestapo
bezahlt, nachdem sie vorher unser gesamtes Vermögen beschlagnahmt
hatten. Wir hatten jeder ein Pfund in der Tasche, was natürlich
nicht sehr viel war. Via
nave eravamo andati da Trieste ad Haifa. Poichè la Gestapo
ci aveva sequestrato l' intero patrimonio, il viaggio era stato
pagato da loro. Ognuno di noi aveva una Sterlina in tasca, non molto.
Mio padre visse ad Haifa per alcuni mesi in una casa per immigrati,
dove egli divideva la cucina non so con quante altre famiglie. Io
andavo alla scuola agraria di Nahalal. Naturalmente era una cosa
tutta nuova, non parlavo una parola di ebreo, non ero mai da solo
senza famiglia e la mia vita era stata completamente ed improvvisamente
stravolta. Per fortuna ero un tipo molto adattabile e, nonostante
il duro lavoro, avevo comunque cercato di non perdere la gioia di
vivere . |